La nascita di Ettore. La Rinascita di Sara
Voglio raccontarvi la mia esperienza, perchè spero che un giorno, ogni donna possa prepararsi nella maniera corretta a questo momento magico che è la nascita dei propri figli.
Mi sono avvicinata a questo corso grazie a diverse circostanze che mi hanno condotto a lui.
Sicuramente la mia prima esperienza di parto, per quanto fosse andata “clinicamente” bene, mi aveva lasciato un trauma, relativo al dolore provato e alla mia reazione davanti a qualcosa di ingestibile e spaventoso. Il mio corpo aveva letteralmente sentito la paura di qualcosa più forte di me ed ero stata completamente invasa da una sensazione di terrore che mi aveva paralizzata e irrigidita portandomi a sentire ancora di più ogni singola contrazione.
Il parto è stato comunque fisiologico, non eccessivamente lungo, solo 6 ore di travaglio attivo, e con nessuna complicazione. Ottimo direi, peccato che ne ero uscita talmente distrutta emotivamente che avevo pensato “mai più una cosa del genere nella mia vita”!
E invece, a distanza di 3 anni e dopo un aborto spontaneo, sono rimasta di nuovo incinta.
Ho incominciato così a fare una ricerca, memore della mia esperienza emotivamente traumatica, per cercare di affrontare questo nuovo parto con un’ottica differente.
L’Hypnobirthing, mi ha subito affascinata e dopo poco tempo, ho avuto la fortuna di parlarne con un’amica mamma bis, che avendo anche lei già frequentato il corso, mi ha consigliato Simona con grande entusiasmo.
Questo corso mi ha dato gli strumenti per affrontare il parto con amore, allontanando la paura dalla mia mente e insegnandomi ad aprirmi verso qualcosa che prima ritenevo impossibile. Con fiducia, leggerezza ed un coraggio colmo di dolcezza, sono riuscita a superare il trauma e a vivere un’esperienza meravigliosa.
Ho iniziato a ritagliare del tempo esclusivamente per me, per la mia gravidanza, per il mio bambino, facendo meditazioni, esercizi di visualizzazione, ricerche iconografiche per trovare le mie ancore visive, ricerche di essenze profumate che sarebbero state le mie ancore olfattive e ascoltato melodie come ancore sonore. Tutto questo fino al grande giorno, arrivato inaspettatamente tre settimane prima del termine. Incredula che potessi partorire così in anticipo, ho trascorso tutta la fase preparatoria e del travaglio attivo in casa, sul mio divano, in un ambiente familiare.
Tutto è stato determinato dalla consapevolezza di ciò che era stato il primo parto.
Dovevo lasciar andare la mia parte razionale che voleva prendere il sopravvento.
Ora la protagonista della mia sfera emotiva era la totale e rivoluzionaria Fiducia nel mio corpo che mi ha permesso di lasciar andare il dolore. “Il corpo sa già come fare, non ha bisogno del mio controllo” era ciò che pensavo in quel momento, io dovevo solo vivere il “qui e ora” in modo da respirare, ossigenare i miei muscoli, rilassare le mani e la bocca, vocalizzare per far uscire la voce e aprirmi alla vita.
Un atto di amore verso quel momento intenso, proprio come durante il concepimento, come durante l’orgasmo, l’apertura dei sensi, il rilascio di ogni irrigidimento.
Tra una contrazione e l’altra, osservavo le piante fuori dal balcone, mosse dal vento, osservavo i giochi della mia bimba sparsi sul tappeto, guardavo i colori della stanza, le foglie verdi, e ricercavo pensieri di tranquillità. Il tempo passava mentre io ero in un’altra dimensione.
Mi sono recata in ospedale solo per la fase espulsiva, limitando al minimo l’intervento medico, che tende sempre a interferire con quello che è il naturale andamento della nascita.
Avevo già una dilatazione di 8 cm, ero ormai nella fase espulsiva. In quattro spinte il mio bambino è nato, avvolto da una sensazione di magia, sorpresa, incredulità per quanto fosse stata rapida la sua nascita. E’ stata un’esperienza incredibile.
Una delle prime cose che ho detto a mio marito è stata: “se fosse sempre così ne farei dieci!”
Vorrei che ogni donna imparasse ad ascoltare il proprio corpo e si preparasse nel migliore dei modi a ciò che definisco il momento più magico e importante della natura umana.
Sara.
Questa storia ci fa capire che anche un parto che è andato benissimo dal punto di vista fisiologico può lasciare un ricordo stonante nel cuore della madre. Questo è stato il motore che ha spinto Sara a prepararsi in modo diverso per il suo parto. é stato bellissimo vederla rinascere insieme alla nascita del suo secondo bebè. Ogni donna merita di vivere in maniera consapevole e positiva il proprio parto.